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Le ospiti di Plutonia: Irene Grandi

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Irene è stata a lungo una delle mie cantanti italiane preferite.
Stupiti? Ma no, non fate così. Perché l’Irene è proprio brava. Non le sono mai mancanti talento, grinta, voglia di stupire, e anche una ruvida bellezza, tanto differente dagli stereotipi femminili che andavano forte negli anni ’90, in campo musicale.
Lontana anni luce dallo “stile Pausini”, che ho sempre trovato intollerabile, la Grandi ha aperto la strada di un rock “rosa”, quando qui da noi il cliché della cantante era ancora quello della donna innamorata e passiva, avvinta dagli struggimenti sentimentali.
Arrivata dalla bella Firenze, Irene ha portato una boccata d’ossigeno, con canzoni gradevoli e orecchiabili, che quando capita ascolto ancora con gran piacere. Da In Vacanza da una VIta a Fuori, da Bum Bum a Prima di partire per un lungo viaggio.
Trasgressiva ma positiva, spontanea ma preparata, Irene è, a parer mio, uno spartiacque importante nella musica femminile degli ultimi vent’anni. Il suo prendersi spesso alla leggera me la rende poi simpatica, io che spesso mal sopporto quelli che si beano a farsi incoronare cantori del malessere e di tutto i disagi del mondo.
Insomma, Irene mi piace.
A voi la consueta gallery di foto, e il link per seguirla su Twitter.

Irene Grandi Gallery

 

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Le ospiti di Plutonia: Francesca Chillemi

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Francesca Chillemi 7

Francesca Chillemi è una delle 4-5 Miss Italia degli ultimi 20 anni (abbondanti) che ritengo degna e meritevole di aver portato la corona di reginetta della bellezza tricolore. Ammesso che un concorso possa davvero decretare qualcosa del genere (ossia scegliere la donna più affascinante del paese).
Lungi da me criticare il contest di bellezza più famoso d’Italia. Le polemiche veterofemministe le lascio volentieri a chi ha ancora voglia di sprecare tempo in queste discussioni. Ciascuno si faccia la propria idea, senza scatenare una fatwa in ogni occasione.
Francesca, siciliana, classe 1985, è stata eletta Miss nel 2003, a soli 18 anni. Il concorso è stato il classico trampolino di lancio per lavorare nelle fiction TV di casa RAI, ma anche al cinema.
Ora è un’attrice in carriera, con molte esperienze (soprattutto televisive) in curriculum, e con un futuro che promette un sacco di belle opportunità, tutte da valutare ed eventualmente da sfruttare.
La trovate anche su Twitter, dove è piuttosto attiva, e con un nutrito seguito di followers (quasi 23.000).
Vi lascio alla consueta selezione di foto e vi auguro buona domenica.

Francesca Chillemi Gallery

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Le ospiti di Plutonia: Annalisa Scarrone

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Annalisa-scarrone 03Annalisa Scarrone, di Savona, classe 1985.
La cantante più brava uscita dai talent show italiani. Con buona pace delle altre: che non me ne vogliano, se mai capitassero da queste parti.
Nata dalla fucina di Amici, che può essere amata oppure odiata, ma non è di questo che parleremo oggi, Annalisa ha dimostrato fin da subito di avere talento, eleganza, senso estetico, presenza scenica e intelligenza.
Stiamo tra l’altro parlando di una cantante che può vantare una laurea in Fisica (conseguita a Torino). Così, tanto per smentire i soliti luoghi comuni che dipingono i partecipanti ai talent come ragazzotti con poca voglia di studiare, in cerca di facili scorciatoie per avere una vita facile. Cliché un po’ abusati, appunto.
Tre dischi già all’attivo, una partecipazione a Sanremo con l’ottima Scintille, un paio di tour di successo alle spalle, un futuro tutto da vivere.
E sì, Tra due minuti è primavera è la mia canzone del momento. Arrivo in ritardo (è un pezzo del 2012), ma è perfetta per questo periodo.
Annalisa la trovate anche su Twitter.

Annalisa Scarrone gallery

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Le ospiti di Plutonia: Nina Persson

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Nina Persson 9

Questi scandinavi sono pazzi.
Non ricordo la fonte di questa citazione, ma mi è rimasta in mente. Nina Personn (Örebro, 6 settembre 1974) forse non sarà pazza, ma è sicuramente una donna tutta da scoprire.
Rivederla nel video My Favourite Game, dei Cardigans (gruppo di cui è la cantante e leader) me la fa apprezzare più che mai. Non a caso la canzone, e ancor più il videoclip, fanno parte delle fonti d’ispirazione e della soundtrack del mio ultimo romanzo, Imperial, che parla di auto maledette (circa…).
Era il 1998 – una vita fa – e My Favourite Game fece scandalo, perché mostrava una bella ragazza (la Persson) guidare il modo kamikaze lungo la bretella autostradale che attraversa il deserto del Mojave, in California. Il suo è un viaggio verso l’autodistruzione, mostrata chiaramente nella prima versione del video.
Sì, perché ve ne furono quattro di versioni, tutte caratterizzate da finali alternativi, girati appositamente per poter trasmettere la canzone sulle TV musicali generaliste. Quali sono?
Eccoli qui.

Nel primo il corpo della Persson vola oltre il furgone e subito dopo viene mostrata morta sull’asfalto;
Nel secondo la cantante atterra viva ma viene colpita dalla pietra che aveva utilizzato per accelerare l’auto;
Nel terzo viene decapitata dal parabrezza dell’auto e subito dopo viene mostrata la testa di un manichino;
Nel quarto, dopo essere volata oltre il furgone, la cantante si rimette in piedi e continua a camminare.

Bella storia, per un semplice videoclip, vero?

A ogni modo, la Personn continua la sua carriera, ora prevalentemente da solista, con un buon successo in patria, e non solo. L’ultimo, recentissimo disco è Animal Heart, che vale sicuramente il prezzo di copertina. E poi Nina è una cantante e una musicista brava e preparata, di quelle che sulle grandi scene pop si vedono sempre più raramente.
Potete anche seguirla su Twitter.

Nina Persson gallery

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Le ospiti di Plutonia: Euridice Axén

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Figlia dell’attrice svedese Eva Axén (da cui ha preso il cognome) e dell’attore, regista e doppiatore italiano Adalberto Maria Merli, Euridice ha seguito le orme dei genitori, diventando un’apprezzata presenza fissa di moltissime fiction prodotte in Italia, tra cui RIS Roma, Medicina Generale, Le tre rose di Eva e altre.
Euridice è anche un’attrice teatrale, una doppiatrice e ha lavorato nell’insolito ruolo di interprete di radiodrammi (Madame Bonaparte e Rasputin, entrambi per Radio 2). Eclettica, affascinante e dotata di uno sguardo magnetico, la Axén è molto più capace di buona parte delle sue più chiacchierate colleghe, la cui notorietà deriva soprattutto da faccende di gossip.
Se volete potete seguirla tramite il suo account ufficiale di Twitter.
Vi lascio a una bella gallery.

Euridice Axén Gallery

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Le ospiti di Plutonia: Intervista a Irene Cao

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Irene Cao è già stata ospite in questa rubrica.
Da allora non ha ancora smesso di macinare successi di vendita, in qualità di scrittrice specializzata nel genere erotico. Dopo aver polverizzato diversi record di vendita con la trilogia nata col volume Io ti guardo, Irene ha da poco pubblicato un nuovo dittico, Per tutti gli sbagli e Per tutto l’amore.
Che il genere vi piaccia o meno (diciamo che è insolito trattarlo qui, su Plutonia Experiment), leggendo qualche pagina di un libro della Cao vi balzeranno subito all’occhio una proprietà di linguaggio e uno stile che vanno molto sopra la media di tanti colleghi, italiani e internazionali.
In questi mesi ho avuto la fortuna di conoscere Irene, persona oltremodo gentile e disponibile. Da un fitto scambio di tweet nasce questa intervista, accompagnata da alcune foto che l’autrice stessa mi ha fornito.
Spero che per voi risulti essere una piacevole lettura.
Se volete, potete seguire Irene Cao su Twitter e/o su Facebook.

Intervista a Irene Cao

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  • Nata a Pordenone, laureata in Lettere Classiche, un dottorato in Storia Antica in curriculum, autrice di libri erotici diventati bestseller in Italia, e ora commercializzati anche all’estero. Ho dimenticato qualcosa di essenziale, nel presentarti ai miei lettori?

Irene: Direi di no, non hai dimenticato nulla di essenziale. Poi, sai, per come la vedo io, l’essenziale non sta nelle cose che siamo riusciti a fare, ma in quello che rimane dentro di noi durante il percorso.

  • La più classica tra le classiche domande da fare a uno scrittore: quando, come e perché hai deciso di dedicarti professionalmente a quest’attività?

Irene: Scrivere non è qualcosa che si decide. È qualcosa a cui si approda dopo essersi ascoltati dentro. Almeno, nel mio caso è stato così. Non ho mai frequentato delle “scuole di scrittura”. Ho iniziato ad avvicinarmi alla forma del romanzo nel 2008: avvertivo la necessità di dar corpo a una storia che da un po’ sentivo crescermi nella pancia. Volevo raccontarla a tutti i costi, affidandomi agli unici strumenti del mestiere di cui disponevo: il cuore e la tenacia. Strumenti che da allora tengo sempre con me.

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  • Non sono un grande esperto di letteratura erotica tuttavia, leggendo il tuo primo romanzo (Io ti guardo) ho notato che, a differenza di tanti tuoi colleghi, hai uno stile molto curato, piacevole e scorrevole. Hai studiato qualche manuale di scrittura in particolare, o la tua bravura deriva interamente dai trascorsi scolastici/universitari?

Irene: Nessuno mi ha insegnato a scrivere. I miei maestri sono stati i libri che ho letto (di tutto e di più, senza limiti di genere, dalla saggistica alla poesia) e la musica. Avere senso del ritmo è fondamentale per far scorrere la storia.

  • È da poco uscito il primo volume della tua nuova bi-logia. Dopo il successo di Io ti guardo sei passata a Per tutti gli sbagli. Cosa cambia, a livello di atmosfere e di tematiche, tra i protagonisti delle due saghe?

Irene: Nella trilogia la storia era raccontata in prima persona, attraverso gli occhi di Elena, l’insicura protagonista femminile. Lì c’era una sorta di viaggio iniziatico al piacere e all’abbandono dei sensi. Nel caso della bilogia mi confronto con un personaggio femminile tosto e vincente: Linda, per certi versi, è l’opposto di Elena. Il sesso è più maturo e immediato. La storia è raccontata in terza persona, espediente che mi ha permesso di inseguire le varie microstorie dei diversi personaggi. Per tutti gli sbagli è ambientato nel Veneto delle colline, del buon vino, delle ville palladiane; Per tutto l’amore (il secondo volume in uscita il 9 luglio) ci porta a Lisbona. Volevo dare alla storia un respiro europeo.

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  •  Una classica domanda che tutti gli scrittori di genere erotico si sentono porre: quanto c’è di personale in quel che scrivi? Quanto attingi a esperienze personali, e quanto è mutuato dai cliché della letteratura di questo tipo?

Irene: Io non sono Elena né Linda. Ma per dare un fondo di verità e sincerità alle mie storie, ci metto sempre qualcosa di me. Semplici dettagli, frammenti di emozioni vissute, ricordi di volti incontrati: suggestioni che raccolgo, rielaboro e amalgamo nella pagina.

  • Un’ultima domanda, suggerita da un lettore del mio blog (nonché scrittore a sua volta), che è un tuo grandissimo fan: essere una donna affascinante aiuta a vendere, oppure questo è solo uno luogo comune?

Irene: Non ne ho idea, ma credo che la bellezza sia piuttosto un “disvalore” per chi vuole scrivere, perché sfortunatamente non si è ancora estinto il luogo comune “se è bella, è stupida; se è brutta, è intelligente”. Ad ogni modo, io non mi sono mai ritenuta affascinante o bella.
I libri vendono e arrivano a chi legge quando non mentono.

Per tutti gli sbagli

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Sette cose da ricordare per vendere i propri ebook

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autore

Breve articolo, su richiesta di diversi lettori, riguardo alla mia esperienza di autore autopubblicato. In realtà si tratta di un aggiornamento di quanto già scritto nei mesi scorsi.
Prima precisazione (in realtà già fatta molte volte): sono sì uno scrittore senza editore, ma ho un’ottima squadra di validi professionisti che lavorano al perfezionamento dei miei ebook. Editor, beta-reader, grafici, volendo anche impaginatori: non mi manca nessuna casella. Ciò di cui faccio a meno è dunque soltanto il “distributore”, l’editore che rialzerebbe il prezzo dei miei ebook, facendo spendere più soldi a voi lettori, e abbassando di parecchio le mie royalties.
Questa è la versione molto, molto semplificata. In realtà ci sono molti pro a essere pubblicati in maniera classica (con un editore). La mia è però una scelta ponderata, non un ripiego (anche se questo molti non lo capiranno mai). Tuttavia non contesto chi agisce in modo opposto al mio. Sarebbe bello ricevere la stessa cortesia, ma mi rendo conto che a volte è chiedere troppo.
Passiamo oltre.

Sette cose che ho imparato vendendo ebook

  1. Mai smettere di scrivere. Il modo migliore per vendere un ebook è scriverne altri. Un titolo fa da traino all’altro, è inevitabile. Non si tratta solo di un trucco di marketing, è la sacrosanta verità. Perciò non perdete mesi per gestire unicamente la pubblicità di un singolo ebook. Continuate nel mentre a lavorare ad altri racconti, romanzi etc etc.
  2. Non mentite sulle cifre. Su Facebook si leggono cose assurde. Tizi che affermano di vendere 5000/6000 ebook. Cifra che, in Italia, è matematicamente impossibile raggiungere, se  non in un arco di una decina di anni (parlo di un singolo titolo). Bene, il mio consiglio è: non mentite sulle cifre. Perché per ogni lettore che ci casca, ce ne sono due che vi inquadreranno per quel che siete: dei ciarlatani.
  3. La promozione non può fermarsi. Se continuare a scrivere è il primo comandamento, continuare a fare promozione è il secondo. Attenzione: promozione non vuol dire spam! Ci sono molte guide utili per capire qual è il modo giusto per fare pubblicità a un libro e quali no. Non abbiate paura a consultarli. In linea di massima vi basti sapere che la promozione deve essere delicata e creativa (al contrario dello spam, che è invasivo e ripetitivo).
  4. Vendete a prezzi onesti. La faccenda riguardante il prezzo degli ebook è molto delicata. Il mio consiglio è di non sparare cifre troppo alte (su Amazon si vedono delle cose da far drizzare i capelli in testa). Un euro per una novelette, dai due ai quattro euro per un romanzo, più i famosi 0,XX euro (0,99, per esempio) per i formati più brevi. Al contempo vi sconsiglio di vendere qualunque cosa a prezzi da mercatino delle pulci. Il vostro lavoro vale: un romanzo di 300 pagine non dovrebbe costare 0,99 euro. A quel punto è preferibile regalarlo.
  5. Abbiate cura dei vostri social network. Poche storie: è attraverso essi che passano le vendite principali degli ebook. Scegliere di fare lo scrittore schivo, isolato nella propria versione della Fortezza della Solitudine, non pagherà affatto. Verrete semplicemente ignorati, al di là dei vostri meriti o demeriti. Quindi, vi piaccia o meno, siate “social”.
  6. Coerenza prima di tutto. Se sul vostro blog giurate e spergiurate di voler seguire la strada del self publishing, non cominciate a vendere col primo microeditore che passa per strada, magari senza dare spiegazioni. Non rimangiatevi affermazioni fatte in pubblico. Non siate contraddittori. I lettori ricordano, Google ricorda ancora di più.
  7. Scrivere non è uno status symbol. Dimenticate le cazzate esistenzialiste di MasterPiece. Scrivere è un lavoro, quindi faticoso e correlato ad altre attività collaterali che di artistico hanno ben poco. Se non avete voglia di darvi da fare, lasciate semplicemente perdere.

Bonus track: Siate onesti! Evitate i giri truffaldini che spopolano su diversi gruppi/forum di autori autoprodotti. Parlo di gente che compra il proprio ebook più volte, per farlo salire in classifica, ma anche scambi di recensioni (senza nemmeno comprare/leggere i relativi ebook) e altri trucchi osceni che sempre più cialtroni utilizzano. Forse, facendo ricorso a questi metodi, venderete di più. Però dovrete convivere con una consapevolezza: da qualche parte c’è qualcuno che sa quel che state facendo. E prima o poi riuscirà a trovare le prove per sputtanarvi.

Self-publishing is hard work

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Le ospiti di Plutonia: Michela Coppa

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Parmense, classe 1983, ex modella e miss, Michela Coppa entra ufficialmente nella schiera delle celebrità grazie al suo ruolo di Letterina nel preserale di Canale 5, Passaparola, condotto da Gerry Scotti.
Presenza che non passa inosservata, Michela segue Scotti come showgirl nell’edizione 2006 de La Corrida. Amata sia per la sua sensualità che per una certa, innata classe, la Coppa ha il pregio di piacere a un pubblico molto eterogeneo. Questa particolarità la porta a condurre programmi assai diversi tra loro, dal giovanilistico TRL (Total Request Live) su MTV al programma di cucina Ricette di Famiglia.
Dopo undici anni di televisione, Michela ci tiene a ribadire che un valore a cui non vuole assolutamente rinunciare è quello dell’educazione. Fa strano sentirlo dire in un mondo, quello dello spettacolo, in cui tutto è caciara, e in cui c’è una continua ricerca della sovraesposizione. Anche per questo la Coppa merita un posto di riguardo tra le mie ospiti della domenica.
Potete seguirla su Twitter, se vi va.

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Le ospiti di Plutonia: Giulia Pauselli

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Giulia Pauselli, ballerina e showgirl, formatasi alla scuola televisiva di Amici (edizione 2010), sarà la terza italiana a lavorare per il Crazy Horse.
Una meta non da poco per la giovane star, che unisce così il suo nome a quello di un’icona cult, ovvero Rosa Fumetto, la prima nostra conterranea a calcare il palco dello storico cabaret parigino.
Fiorentina, 23 anni, Giulia è senz’altro una delle allieve più dotate del noto (e criticato) talent show di Canale 5. Abbandonate presto le pagine del gossip becero, in cui fu coinvolta suo malgrado qualche anno fa, Giulia si è dedicata al 100% al lavoro. I risultati si vedono. Il Crazy Horse è quella che definiremmo l’occasione della vita. Un traguardo che altre showgirl molto più quotate possono solo sognare molto da lontano.
In attesa del debutto, in ottobre, potete seguire la Pauselli tramite il suo profilo Twitter ufficiale.
E ora eccovi nove foto, per conoscerla meglio.

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Giulia Pauselli 7 LE FINALISTE DEL CASTING DEL CRA Giulia Pauselli 4 Giulia Pauselli 5 Giulia Pauselli 6 LE FINALISTE DEL CASTING DEL CRA Giulia Pauselli 9 Giulia Pauselli 1 Giulia Pauselli 2

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Regala Natalie Imbruglia ad Alex!

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Natalie Imbruglia

(For english version, scroll down!)

Lo scorso anno, per il mio compleanno, mi avete regalato Elisabetta Canalis.
Tutto è partito da questa mia letterina aperta, e si è tradotto, nel giro di pochi giorni, in un intervento della diretta interessata, che mi ha effettivamente mandato una foto con dedica di buon compleanno.
Che dire: bellissima e divertente avventura, che dimostra quanto anche i blogger siano capaci di divertirsi, senza cadute di stile (o almeno così spero).
Sicché mi son detto: rifacciamolo anche quest’anno. Il 26 novembre compirò 39 anni e intendo raggiungere un’altra delle mie muse, nel tentativo di farmi fare gli auguri. Non sono pazzo né altro. Voglio soltanto un regalo particolare, unico, e a costo zero.
Quest’anno miro direttamente alla mia musa numero uno, la diva che più considero da tempo lo stereotipo di icona femminile: Natalie Imbruglia.
Perciò, ve lo chiedo senza giri di parole: regalatemi Natalie Imbruglia!

Bellissima, elegante, lontana dal mood delle celebrità moderne, disposte a fotografarsi nelle situazioni più imbarazzanti pur di comparire su blog e giornali. Questa è Natalie. Schiva, quando invece le sarebbe bastato poco per essere cento volte più famosa di una Miley Cyrus qualunque. La Imbruglia ha sempre evitato la macchina del gossip e dello scandalo. Ancora oggi, al posto di darsi alla bella vita, si è reinventata imprenditrice, lanciando ILUKA Skincare, la sua linea di prodotti cosmetici. E credo che presto tornerà anche a cantare.
Anche per questo la adoro.
Ah, poi è una classe 1975. Proprio come me.
Ok, questi sono i motivi per cui mi piacerebbe ricevere i suoi auguri ma… come si partecipa?
Più o meno come accadde lo scorso anno per Elisabetta.

Le regole del gioco

Entro il 26 novembre mi piacerebbe ricevere questa foto con dedica da parte di Natalie, o quantomeno un tweet, per l’occasione, uno smile su Facebook o qualcosa del genere.
Quindi, che vi chiedo di fare?
Semplice: fatele avere questo appello. Mettetela al corrente. Magari senza stressarla e con la consueta educazione che vi contraddistingue.

Come fare per metterla al corrente di tutto ciò?
Attraverso i suoi profili social ufficiali:

- Natalie su Twitter.
Natalie su Facebook.
Natalie su Instagram.

Linkatele questo articolo, oppure trovate altri modi simpatici per metterla al corrente del mio piccolo desiderio.
Il compito non sarà semplice, perché Natalie è un poco riservata anche sui social, ma sono certo che troverete il modo per fare breccia nelle sue simpatie :)
Vediamo se anche quest’anno riuscirete a vincere il sottile ma spesso solido muro che divide le muse dai comuni mortali…

Aggiungiamoci anche un premio!

Anche quest’anno voglio dare un po’ di pepe all’iniziativa.
Le tre persone che, a mio insindacabile giudizio, troveranno il modo più originale e creativo per girare la mia richiesta a Natalie, vinceranno un abbonamento annuale alle mie uscite in formato digitale. Vale a dire che, dal 26 novembre 2014 al 26 novembre 2015, riceveranno gratuitamente ogni ebook che pubblicherò, di qualunque genere, prezzo e formato.
In alternativa, a loro scelta, potranno richiedere tre ebook del mio catalogo già esistente.
Buon divertimento a chi deciderà di giocare!

PS: Per la traduzione di questo articolo in lingua inglese ringrazio sentitamente Davide Mana.

Give Natalie Imbruglia to Alex! (English translation)

9_nat

Last year, for my birthday, you gave me Elisabetta Canalis as a gift.
Everything started with this open letter of mine, and in a few days it turned into a direct response of the interested party, that actually sent me a photo with a dedication, wishing me a happy birthday.
As to say: a wonderful and fun adventure, showing how bloggers can have fun, and stay classy (hopefully).
And so I said myself: let’s do it again this year. On the 26th of November I’ll turn 39, and I’d like to reach out to another of my personal muses, trying to get her to send me her greetings. I’m not crazy or anything. I simply look for an original, unique gift, free of charge.
And this year I aim at my number one muse, the star that more than any other I’ve been considering all these years as the epitome of the female icon: Natalie Imbruglia.
And so I ask you, straight away: give me Natalie Imbruglia as a gift!

Beautiful, elegant, far from the clichés of modern celebrities, accepting to be photographed in some of the most embarrassing and appear on blogs and newspapers. This is Natalie. Discrete, when she could easily be more famous than any Miley Cyrus out there, Imbruglia always steered clear of the scandal and gossip machine. Even today, instead of maybe live the good life, she has reinvented herself as entrepreneur, launching ILUKA Skincare, her own line of cosmetics. And I think that she will be back soon to sing.
Another reason why I adore her.
Ah, and then she’s class of 1975. Just like me.
So ok, these are the reasons why I’d like to receive her birthday card, but… how it works?
More or less like it worked last year with Elisabetta.

The rules of the game

Within the 26th of November I’d like to receive this photograph, with a dedication by Natalie, or at least a tweet, a smile on Facebook, or something like that.
So here’s what I’m asking you to do…
Simply – get her this message. Let her know. No need to stress her out – be as elegant and classy as ever.
How can you get her to know?
Through her official social networks:

Natalie on Twitter.
– Natalie on Facebook.
– Natalie on Instagram.

Send her a link to this post, or find any other fun way to get her to learn about my small request.
No, it won’t be easy, because Natalie’s reserved even in her use of social networks, but I’m sure you guys will find a way to win her sympathy :)
Let’s see if this year, too, you’ll be able to break through the thin but hard wall that separates goddesses from mortal men…

And let’s throw in a prize, too!

This year I’ll try again to spice the project up.
The three of you that, based on my evaluation, will devise the most original and creative way to send my request to Miss Imbruglia, will win an annual subscription to my ebooks. That means that, from the 26 of November 2014 to the 26th of November 2015, they’ll get for free each ebook I publish, all genres, all formats, all prices.
But my ebooks are only in italian so, in alternative, they can request a amazon coupon of 10 euro (about 13 US dollars), which I will send to you via email.
And to all those that will play, have fun!

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Le ospiti di Plutonia: Paola Iezzi

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I Love

Paola Iezzi, nata a Milano il 30 marzo del 1974, nota anche come “Paola di Paola e Chiara” (perché in Italia le etichette funzionano spesso più di molte altre cose più serie). Professioni svolte: cantautrice, musicista, deejay, appassionata di fotografia, esperta di stile e di fashion, conduttrice televisiva, produttrice musicale.
Un bel curriculum, non vi pare? Va giusto un tantino sopra la definizione di “quella di Paola e Chiara“, ma pochi vanno oltre le apparenze.
Che poi io sono di parte, perché Paola la conosco dal lontano 1997, quindi sono avvantaggiato nel poterne parlare bene, lodando soprattutto la sua duttilità artistica, che l’ha portata a spaziare in una moltitudine di settori attigui a quello della musica, senza mai fermarsi.
Inoltre, vi dirò, Paola è soprattutto una persona simpatica e autoironica. Una rarità,coi tempi che corrono, specialmente nel mondo dello spettacolo.
Oggi la ospito con la consueta gallery fotografica, ma ne approfitto anche per segnalarvi che da poco è uscito il suo ultimo lavoro, I.Love. Si tratta di un EP di cover internazionali e di remix, da The Sun Always Shines On Tv degli A-Ha a Live To Tell di Madonna,
Non è detto che il progetto incontri i vostri gusti, ma un’occhiata potete darla comunque. Non vi costa nulla e magari vi potrebbe riservare qualche sorpresa.
Per il resto, in calce a questo post, troverete un buon numero di siti e social tramite cui seguire Paola, che è una delle pochissime cantanti italiane ad aver capito come fare promozione e comunicazione in questa nuova epoca iperconnessa.

Paola Iezzi Gallery

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Paola Iezzi (sito ufficiale)
Paola Iezzi su Facebook
Paola Iezzi su Twitter
Paola Iezzi su G+
Paola Iezzi su Instagram

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Le ospiti di Plutonia: Laura Forgia

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Laura Forgia 3

Volto televisivo piuttosto noto, la biondissima Laura Lena Forgia (nata a Ispra – Varese – il 9 ottobre del 1982), è destinata ad avere sempre maggiore visibilità e successo.
L’avete probabilmente vista come una delle “ereditiere” di Carlo Conti, nel pre-serale di Rai 1. O forse vi è capitato di notarla all’opera in quel bizzarro reality show andato in onda la scorsa estate, Temptation Island. Tutti ruoli che fanno curriculum, in attesa di una buona occasione nel mondo del cinema, a cui Laura ambisce.
In realtà la bella ereditiera parte da una laurea in biotecnologie, ma anche da un diploma in teoria e solfeggio al Conservato­rio di Como e da un attestato alla scuo­la di dizione e recitazione con Ettore Distasi. Non è l’ultima arrivata, né una showgirl scelta soltanto per le forme e per la chioma dorata.
La vedremo presto in altre circostanze? In questo periodo si parla di un suo calendario sexy, chissà. Ma, anche se così sarà, dovremo considerarlo solo un altro step verso qualcosa di primissimo livello.
Potete seguirla su Twitter.
Vi lascio alla gallery.

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Le ospiti di Plutonia: Barbara Snellenburg

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Barbara Snellenburg 7

Olandese, modella e attrice, da anni “adottata” dal nostro paese, Barbara Snellenburg è l’ennesima dimostrazione di quanta bella gente ha prodotto l’anno di grazia 1975.
Nata ad Arnhem, il 30 giugno, dopo aver esordito in passerella e su diverse riviste di fashion, Barbara ha iniziato a lavorare in TV, soprattutto in produzioni targate Fininvest/Mediaset.
Il pubblico la ricorda soprattutto per aver lavorato a quel piccolo gioiellino che era Casa Vianello, in cui interpretava la bella vicina di casa, perennemente corteggiata da Raimondo.
Molto attiva su Twitter (questo è il suo profilo personale), la Snellenburg si contraddistingue per gentilezza e disponibilità. Bella lo è sempre, ora come allora. Ma per fortuna questo è uno di quei casi in cui oltre all’estetica c’è ben altro…

Barbara Snellenburg gallery

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Le ospiti di Plutonia: Andrea Delogu

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Andrea Delogu 6

Andrea Delogu, volto noto della TV italiana, nasce in Emilia Romagna (a Rimini, se non erro) e artisticamente muove i primi passi come showgirl “muta”, parte integrante della generazione delle varie veline-letterine-ombrelline (etc etc) che hanno furoreggiato tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000.
Tuttavia Andrea è una persona ricca di interessi, di voglia di fare e di migliorarsi. Non si limita al ruolo di pura immagine iconica, cosa che invece è andata bene a moltissime vallette comparse come corollario di quiz serali, salvo poi sparire alla svelta. Andrea preferisce sperimentare. Così fa la cantante (ricordate le Cinema2?), ma con ironia, con divertimento. Poi diventa blogger, quindi conduttrice televisiva, attrice per diversi cortometraggi e infine scrittrice di un romanzo per nulla banale, La Collina.
Intelligente e ironica, Andrea sa come usare la comunicazione e al contempo non dà l’idea di bazzicare i social col solo scopo di farsi mera autopromozione. Seguirla su Twitter, per esempio, è alquanto spassoso.
Per me è un grande piacere ospitarla qui, su Plutonia Experiment.
Credo che piacerà anche a voi.

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Le ospiti di Plutonia: Marion Rousse

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Marion Rousse 5

Prima ciclista ospite su Plutonia Experiment (mentre abbiamo già parlato di campionesse di altre discipline, soprattutto il tennis), Marion Rousse è francese, classe 1991. Un classico: brava e bella.
Vincitrice del titolo nazionale di ciclismo su strada nel 2012, nota anche per essere la compagna di un famoso collega, Tony Gallopin, Marion Rousse rappresenta al meglio la nuova generazione di sportive mediaticamente vincenti.
Bella, brava, dicevamo. Grazie a una notevole presenza scenica, la Rousse è diventata anche una cronista per il celebre canale satellitare Eurosport.
Donne forti (soprattutto a livello fisico, ma ovviamente non mi riferisco solo a quello), che investono molto su se stesse, spesso vincendo tale scommessa. Marion rientra in questa categoria e sicuramente sentiremo ancora parlare di lei, anche al di fuori dai confini francesi.
Che poi qualcuno un giorno mi spiegherà perché se uno sportivo compare sui giornali, fa da testimonial pubblicitario e da ospite televisivo è un figo da idolatrare, mentre se lo fa una donna “non è una vera atleta” (scemenza più volte letta sul Web). E queste critiche, mi duole dirlo, arrivano al 90% da altre donne.
Marion è anche su Twitter. Seguitela, se vi va.

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